Leopold e Aurora, 150anni fa (prima puntata)

(e quindi basta con … Letteratura e Politica, magari un po’ di antropologia, e scoprendo qualcosa del secondo bisogno della Specie…)

Lui diceva a lei: “Non usare quel linguaggio”

Lei a lui: “Fai il bravo bambino”

Lui obbediva e scendeva all’Inferno. Lei sorrideva e pensava, leggendo il suo pensiero: ‘Ora vediamo come ritorni alla luce’.

Di fatto, entrambi erano davvero nel fuoco. Quale fuoco? Scoprire il loro pozzo nero…come aveva lasciato intendere Edgar Allan Poe…devi arrivare lì. E dove lo diceva? La conversazione di Eiros e Charmion, citando l’Andromaca di Euripide: “Ti porterò il fuoco”

Eiros: “Perché mi chiami Eiros?”

Charmion: “D’ora in poi a questo modo sarai chiamato. Devi dimenticare…tutto il resto…” (p. 192, di E. A. Poe, I racconti, Ed Einaudi, 1985)

W. Shakespeare, I martiri di Gaza

Sono un palestinese. Non ha occhi un palestinese? Non ha mani,

organi, corpo, sensi, non prova affetti,  passioni, un palestinese?

Non si nutre dello stesso cibo, non lo feriscono le stesse armi,

non patisce le stesse malattie e non guarisce allo stesso modo,

non soffre il caldo d’estate, il freddo d’inverno, come capita a un ebreo?

Se ci graffiate, non sanguiniamo? Se ci fate il solletico, non ridiamo?

Se ci avvelenate, non moriamo? E se ci offendete, non dovremmo vendicarci?

Se siamo simili a voi in tutto il resto, lo siamo anche in questo.

Se un palestinese offende un ebreo, che vi aspettate, remissività?

No, vendetta! Se un ebreo offende un palestinese,

quale tolleranza vi aspettate, secondo l’esempio dell’ebreo?

Ma come, vendetta!

La malvagità che voi mi insegnate, la metterò in opera,

e non è detto che io non superi i maestri.

I dolori del ‘giovine’ Fazio Fabio

Caro Direttore Marco Travaglio, ma che asini questi, intendo quelli dell’attuale governo. Si tratta poi di capire bene se volevano cacciarlo o se è il ‘giovane’ Fazio che, offeso da questa dx, se n’è voluto andare: magari lo pagano di più, via, con quel piccolo patrimonio accumulato in circa 40 si potevano costruire almeno tre ospedali in Africa, direbbe Gino Strada. Ma, libero, come ‘artista’ di fare le sue scelte. Ci mancherebbe. Ricordando cosa scrive Tomaso Montanari in Se amore guarda, si coglie il senso di questa dipartita dolorosa. Ma se invece è la prima ipotesi quella reale, e qui mi ripeto, che asini quelli del governo a privarsi di un così bravo sensale della mediocrità. Non si sono accorti che non fa altro che patrocinare il famoso statebbboni e il corollario volemosetuttibbbene (sì, anche questa una parola sola).

Via, bisogna ribaltare quel che diceva Herbert Marcuse, nel 1969, nel Saggio sulla liberazione: “…la questione non è più come possa l’individuo soddisfare i propri bisogni senza danneggiare gli altri, ma piuttosto come possa soddisfare i suoi senza danneggiare sé stesso”. Così Marcuse a p. 16. Ora il pensiero va di nuovo invertito o forse modificato: danneggiare e impoverire i bisogni degli altri e salvare i propri…questa è vera autodifesa della libertà. Sicuramente, la propria. Karl Kraus sosteneva che “Chi ha delle opinioni non si trova a proprio agio fra le contraddizioni. Chi invece ha dei pensieri pensa anche in mezzo alle contraddizioni”. Troppo per il ‘giovane’ Fazio Fabio. Del resto come dare torto a questo fanciullo desssinistra? L’unico compito che hanno avuto questi, dopo la morte di Gramsci e la cacciata di Bordiga è stato quello di reggere il fucile, mentre i potenti miravano al culo degli ultimi…

Con stima

Bruno Navoni

(p.s. dubito che Marco Travaglio, di cui io ho comunque rispetto, sia in grado di rispondere…come direbbe Rocco Schiavone…facciamo che le probabilità non ti sono favorevoli…)

Angelo Poliziano, Rime

“Tu sei de’ tuo belli anni ora in sul fiore,

tu sei nel colmo della tua bellezza;

se di donarla non ti fai onore,

te la torrà per forza la vecchiezza:

ché ‘l tempo vola e non si arrestan l’ore,

e la rosa sfiorita non si apprezza”

Javier Marias, Così ha inizio il male

“…del nostro amore un bacio o ciò che suole seguire, o almeno uno sguardo che prolunghi ancora un poco la speranza…ma arriviamo sempre tardi nella vita delle persone” (p. 176)

“Chiunque voglia ottenere qualcosa che normalmente gli verrebbe negato, e non offre nulla in cambio, né paga per averlo, vuol dire che è nella condizione di poterlo esigere. Se non dà nulla, allora la sua moneta di scambio è l’omissione” (p. 234)

“La storia è piena di piccoli abusi ed enormi bassezze contro i quali nulla possiamo perché sono legione, a che serve conoscerli? Tutto quello che accade è già accaduto e non si può cambiare, questa la terribile forza dei fatti, o il loro peso che non si solleva più. Forse conviene dare un’alzata di spalle…solo dopo quell’alzata di spalle, solo dopo che abbiamo annuito, solo allora il peggio resta indietro, perché se non altro è passato. E così ha inizio il male, che ancora non è arrivato” (pp. 330/1)