Va scritto raccontato chiamato

Per nome

E vissuto se ci riesci

Mica va spiegato

Non è un saggio accademico

La donna che parla d’amore

Che parla all’amore e lo guarda

Lo getta dalla finestra come si fa con le chiavi

Della vita

O lo perde sulle scale

Poi lo sposta lo veste e lo spoglia

Gli dà pure da mangiare

Lo spaventa e ne ha soggezione

Quando va a capo: a capo di cosa?

Non lo so ma so che

Quando va a capo se lo schiaccia

Addosso, se lo sente fra le gambe

Ma non usa niente per proteggersi

Dal dolore che le lascerà o

Dalla luce che solo lei può

Spegnere e poi riaccendere

(p.s.: mi sono chiesto se esagero. No, mi sono risposto. Nessuno ormai può creare un mondo quasi completo come facevano nell’Ottocento…come facevano Hugo, Balzac, Tolstoij, ecc…insomma quelli che ti riempivano di domande con i loro romanzi, domande complete, domande cioè che dettavano un poco il perimetro del Pianeta-Corpo-Sentimenti-Bontà-Cattiveria…e così ti costringevano a cercare i confini della vita…oggi chi ha qualcosa da dire, è vero che non ti lascia in pace, ma ti tratta con indulgenza, anche quando va giù crudo – come la Postorino e altre, che scrivono da dio – , anche se poi non ti senti completamente libero perché qualcosa hai trovato, a qualcosa hai risposto…e se hai la risposta per vivere bene, direbbe Postorino, non c’è bisogno di altra eccellenza…e comunque Marlonbrando ne sarebbe felice…)

3 pensieri su “ROSELLA POSTORINO, BASTA E AVANZA…

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