Mi serve una folla di donne
Per essere sicuro…
No, sicuro è davvero troppo
Basterebbe dire per provarci almeno
Ad amare
Poi sei arrivata tu
O così mi è sembrato
Lo dico a spanne perché adesso bene non ricordo dov’ero
E forse sei arrivata davvero
E mi è sembrato di ridere di gusto
Avevi le ciabatte mentre io ti aspettavo
Con i tacchi a spillo e il reggicalze
Scrivo così perché sono uno sbruffone?
No, ma le donne sono tante e non me le immagino proprio
Come un esercito con gli anfibi
Armate fino ai denti di erotismo collera innocenza
Come se fossi ancora a pagina 95
Di quello che mette giù la Postorino
O forse a pagina 113 quando dice e non dice
Non vuoi tutte queste labbra queste gambe queste tette e
Mi ficchi le unghie fra i capelli
E non vuoi vivere perché poi muori?
Scemo, guarda che lì c’arrivi sputato e non sai nemmeno quando
Scemo!!!
(p.s.: il libro citato è del 2013, Il corpo docile…cazzo, un capolavoro, come quelli di Anilda Ibrahimi, ma mica le posso citare tutte, quelle che scrivono bellezza…ma questa è una poesia o una recensione? Eh mica lo so…non so se per pigrizia estetica o tolleranza emotiva, ma mi sono concesso da solo una certa indulgenza, così da allontanarmi dalla soffocante ebbrezza di quelle che…sai, no, sì quelle che ti mettono il caos addosso…)
Meglio essere armate di sorrisi 😉
Buona serata Bruno ✨✨
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Ciao Emyly, di fronte alla tua arte uno è già…perso. Buona serata a te
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Che bel complimento, grazie!
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